ESERO ITALIA: insegna, impara, vola in alto con lo Spazio

A Chieti gli alunni della scuola secondaria “G. Chiarini - C. De Lollis” incontrano l’artista Antonella Di Cristofaro.

Articolo a cura del professor Giovanni Cielo ESERO Italy Ambassador

In questi giorni nella scuola secondaria “G. Chiarini – C. De Lollis” dell’Istituto Comprensivo 1 di Chieti gli alunni delle classi 1B e 1C stanno progettando accampamenti sulla Luna per partecipare alla Moon Camp Challenge. Si tratta di un’esperienza davvero coinvolgente che sfida le ragazze e i ragazzi a pensare a come poter realizzare strutture e sistemi che permettano la permanenza dell’uomo sulla Luna o su un altro pianeta del Sistema Solare. Abbiamo preso spunto dalle missioni Artemis che hanno già visto nel 2022 il veicolo Orion percorrere l’orbita lunare senza equipaggio a bordo e che prevede nel futuro di portare astronauti in carne ed ossa prima ad orbitare attorno al nostro satellite per poi scendervi sopra e costruire una vera e propria base spaziale.

Un’attività multidisciplinare perché per poter progettare un accampamento lunare è necessario raccogliere informazioni sulle caratteristiche geofisiche e ambientali della Luna ma anche sulle necessità per la sopravvivenza dell’uomo, sulle tecnologie per comunicare con la Terra, sulle tecniche di costruzione degli edifici, di coltivazione delle piante per l’alimentazione, sui modi per produrre l’energia necessaria per tutte le attività e, davvero molto altro ancora. La sfida Moon Camp lanciata ogni anno da ESA – European Space Agency, ASI-Agenzia Spaziale Europea e ESERO Italia è aperta a tutte le scuole italiane ed europee. Ragazze e ragazzi fino ai 19 anni, coordinati da un tutor adulto, sono invitati a progettare un habitat sulla Luna o su un altro pianeta del Sistema Solare scegliendo un argomento e un formato tra esperimenti scientifici, plastici, progettazione di infrastrutture spaziali, design basati sul gioco, progetti 3D, realtà virtuale o aumentata, insomma l’unico vero limite è la creatività dei partecipanti.

Questa volta abbiamo avuto anche un’opportunità davvero particolare: abbiamo avuto il piacere e l’onore di ospitare Antonella Di Cristofaro, artista della città di Chieti che recentemente ha vinto il concorso “Moon to Mars architecture art challenge” della NASA.
La pittrice ci ha mostrato l’opera con la quale ha vinto il premio che rappresenta il momento in cui ipotetici astronauti sbarcati su Marte per costruire una comunità vengono a scoprire dei fossili sul pianeta Rosso. Si nota in primo piano un astronauta con la tuta spaziale intento all’esplorazione del nuovo ambiente, decisamente poco ospitale rispetto a quello terrestre al quale siamo abituati. Nello sfondo si intravedono le prime strutture. Il quadro lascia una serie infinite di letture e ipotesi. La possibilità di vivere in pianeti diversi dalla Terra, le condizioni con le quali ciò potrà avvenire, la possibilità che ci siano (o ci siano state) altre forme di vita nell’Universo oltra la nostra, … insomma come ogni grande opera d’Arte, il dipinto ha aperto la mente dei ragazzi e dei docenti che hanno avuto il privilegio di vederlo.

L’artista ha tenuto più volte a sottolineare l’importanza della creatività in ogni lavoro. Che sia un dipinto o il progetto di una base lunare, spesso la differenza è proprio nel saper cogliere quel particolare aspetto, quel dettaglio, quel l’intuizione in maniera personale ed originale. Questo incontro è stato un’ottima occasione per coniugare l’Arte con la Tecnologia per dare senso all’acronimo STEAM con il quale oggi vogliamo raggruppare le discipline maggiormente richieste per il lavoro del futuro: Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Arte e Matematica. Grazie ad Antonella Di Cristofaro abbiamo avuto anche l’occasione per far conoscere ai ragazzi un’altra iniziativa proposta dall’ESA: la Space Gallery Competition alla quale è possibile partecipare con una propria opera d’arte che risponde al tema proposto dall’Agenzia Spaziale ogni mese. Al termine dell’incontro i ragazzi sono tornati a progettare le loro basi lunari utilizzando uno strumento per disegnare in 3D: Tinkercad sicuramente con una sensibilità diversa e una marcia in più.

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