L’attività ha consentito agli studenti di correlare elementi letterari e scientifici, approfondendo aspetti astronomici a partire dall’analisi di componimenti poetici di Pascoli, Leopardi e D’Annunzio. Durante il percorso abbiamo accompagnato i ragazzi a rimirare la Luna con gli occhi del pastore errante nel “Canto notturno”, abbiamo osservato le stelle cadenti di “X Agosto” comprendendone il significato profondo, e abbiamo provato un senso di “Vertigine” e smarrimento davanti all’immensità dell’Universo e ai dubbi esistenziali che suscita; infine, abbiamo cercato di fonderci con la natura di un cielo stellato, provando stupore, come se fossimo “Innanzi l’alba”. Al termine delle lezioni dialogate svolte in compresenza con l’uso della LIM, abbiamo osservato il cielo nell’aula immersiva grazie al software Stellarium, proiettando alcune delle principali costellazioni e facendo riferimenti anche alla mitologia classica. Abbiamo, quindi, osservato ammassi quali le Pleiadi, citate da D’Annunzio, siamo tornati indietro nel tempo sotto il cielo di Recanati e ci siamo immersi nelle colorate nebulose di Orione e del Gufo. L’attività si è conclusa con un lavoro laboratoriale utilizzando il Metodo Caviardage. Gli alunni si sono improvvisati poeti partendo dai componimenti di grandi autori della letteratura italiana. Dopo aver riflettuto sugli stati d’animo dei poeti davanti all’immensità di un cielo stellato, gli allievi hanno così espresso le emozioni realizzando le loro poesie.